Villa Torlonia a Roma: un tesoro recente tutto da scoprire

Villa Torlonia a Roma è stata da poco riaperta al pubblico.

La sua storia è piuttosto travagliata ed è ricca di episodi curiosi. Dietro a Villa Torlonia c’è innanzi tutto una storia di riscatto sociale. Anch’essa va inquadrata nella tradizione delle ville sub-urbane per il tempo libero delle famiglie nobili della città. Sorge sulla Via Nomentana, antica strada consolare romana che collegava la capitale con Mentana (antica Nomentum da cui prende il nome) nella zona nord-est della città.

Nasce come proprietà agricola della famiglia Pamphilj, passò poi alla famiglia Colonna che ne mantenne questo tipo di uso, ma fu solo con il passaggio a Giovanni Torlonia, banchiere che nacque la villa come la conosciamo oggi. Torlonia infatti venne nominato marchese nel 1797 e proprio per rafforzare il nuovo livello sociale raggiunto acquisto la villa dai Colonna per farne la propria residenza sub-urbana.

Il progetto di questa “impresa” venne affidato nel 1806 a Giuseppe Valadier, noto architetto dal talento precoce che risultava essere una figura di spicco del panorama romano dell’800. Fu un architetto che oltre a Villa Torlonia, ci ha lasciato alcune opere che segnano anche il volto attuale della città di Roma, come la sistemazione di Piazza del Popolo, la promenade dei Fori Imperiali, ma fu soprattutto nell’ambito del restauro che Valadier assunse un ruolo di primo piano contribuendo a definire la disciplina in senso moderno. 

La Villa è costituita da un complesso di più edifici, alcuni preesitenti ed altri realizzati in questo progetto di sistemazione complessiva della proprietà.
Degno di nota è anche il Parco della Villa, raro esempio di parco all’inglese nella capitale. Il parco all’inglese è infatti un parco diffusosi in europa neell’800 che rispecchia un gusto che tende a privilegiare gli aspetti romantici e naturali. Caratteristiche anche del parco di Villa Torlonia sono appunto da ricercarsi in una maggiore naturalità degli elementi del parco, la tendenza a lasciare aperti gli orizzonti visivi e a introdurre elementi architettonici romantici come le finte rovine all’interno del parco, ma anche una scelta di specie vegetali per la sua piantumazione non banali che rende questa tipologia di parco un esempio unico di integrazione tra arte e natura.

Villa Torlonia subì poi una serie di trasformazioni legate anche ai gusti e le esigenze dei proprietari successivi, che furono molti. Da ultimo negli anni ’20 del ‘900 divenne dimora di Benito Mussolini che fece realizzare dei bunker antiaerei in zone dove in precedenza erano state ritrovate delle catacombe ebraiche del terzo e quarto secolo.

Subito dopo la guerra, la villa subì un periodo di abbandono che ne mise a dura prova la sopravvivenza. La proprietà venne acquistata nel 1978 dal Comune di Roma che impiegò importanti risorse per il suo restauro riaprendola alla fine alla cittadinanza.

Oggi la Villa è sede dei Musei di Villa Torlonia la cui apertura permette di godere dei diversi edifici, ma anche di una collezione permanente e delle mostre temporanee di opere artistiche di elevato valore culturale.

Insomma la più recente delle ville gentilizie si apre al pubblico con una ricchezza unica e tutta da scoprire