Chiesa del Dio padre misericordioso : la chiese del 2000 a Tor Tre Teste

In vista del giubileo di Roma del 2000  il vicariato decide di costruire nuove struttura nella citta’ . L’intento principale e’ quello di avvicinare le periferi Romane ai temi della religione e pertanto vengono scelti alcune quartieri periferici aprendo a concorsi internazionali. Con stupore la curia assegna il progetto per la realizzazione di una nuova chiesa ad un’architetto che non e’ Italiano,non e’ Romano,non e’ neanche di religione Cristiana.Richard Meier. E’ americano certo,ma un ‘ architetto che conosce molto bene la citta’,avendo approfondito tematiche architettoniche tipiche di uno specifico periodo romano,quello del barocco. Forse chissa’ e’ proprio per questo che la curia si fida del suo progetto . Costuire una chiesa a Roma per un architetto e’ un grande impegno,siamo nella citta’ delle 1000 chiese ed e’ questo un incarico di grande responsabilita’ che l’architetto Americano prende a piene mani.

Nasce cosi’ la chiesa del Dio padre Misericodioso di Tor tre Teste.Meier cosi’ come per tutti i suoi edifici anche per questo intende avvalersi del colore bianco,dei volumi e dei giochi di luce;tecniche che ha imparato orami ad utilizzare con successo ovunque.Ma il bianco in una volta o una cupola di una chiesa posso facilmente essere oggeto di usara dovuta al’agire degli eventi atmosferici e del trascorrere del tempo. Meier si ricorda pero’ di un Ingegnere Italiano che divenne famoso per l’uso di un particolare tipo di cemento (concrey) ,materiale innovativo e che ebbe un miglior risultato rispetto al problema del degrado oltre che alla malleabilita’. l’Ingegner Nervi. l’Italcementi dunque che era stata la societa’  italiana a fianco di Nervi per il palazzetto dello sport, garanti’ un nuovo tipo di cemento repellente alle polveri che avrebbe assicurato un integrita’ e maggiore durata del bianco nel tempo. Sicuro di questo nuovo tipo di cemento Meier progetto’ quella che forse e’ stata una delle piu’ belle e interessanti chiese contemporanee della citta’ di Roma. La chiesa del Dio padre Misericodioso di Tor tre Teste. L’idea della struttura di culto e’ quella di tre scocche che disegnano uno spazio, assomigliano pero’ anche a delle vele bianche che solcano una superficice d’acqua. L’acqua e’ un richiamo alla purezza , alla liturgia cattolica. La chiesa  pero’ non ha una propria cupola cosi’ come in genere accade nelle altre chiese di Roma ,che hanno reso famosa la citta’ ;la citta’ del cupolone .Anche questo e’ un segno distintivo della nuova chiesa . Ma all’interno la tre scocche o vele continuano nel disegnare lo spazio attraverso un gioco di contrasti creato da tre spacchi, tre asole dalle quali la luce e’ guidata sino a terra per riflefttere nel pavimento traslucido. La chiesa e’ pertanto pervasa dalla luce che letteralmente la riempe,lepiove dall’alto. Continua in questo artificio la simbologia e la comunanza con le chiese piu’ famose chiese barocche romane, dove la luce proviene  perlappunto dall’alto. Solo un architetto che ha acquisito bene queste simbologie poteva assicurarne una continuita’ nel contemporaneo. Nella tarda sera e nella notte la chiesa si trasforma in una grande sorgente luminosa, vista da lontano assomiglia ad un  nave illuminata ancorata in un porto sicuro.

La chiesa del 2000 raggiunge una delle finalita’ che la curia si era preposta , quello di portare la chiesa Romana nelle periferie della citta’ . Il quartiere di Tor Tre Teste e’ lontano dal centro,lontana quindi dal maggior centro di culto. I palazzi che circondano la piazza dove insiste la chiesa non sono bellissimi ,ma neanche particolarmente brutti. Il quartiere risulta tuttavia un po’ grigio,spento. La chiesa di Meier e’ studiata per colpire gli abitanti con il chiarore,con la trasparenza,per attrarre soprattutto i piu’ giovani. E’ aperta le scocche ,le tre vele donano una nuova luce, a tutto il quartiere. La chiesa di notte trasluce. E’ questa una caratteristica delle opere viste in notturna di Meier. Cosi’ come e’ accaduto con l’Ara Pacis in breve lo spazio diviene in breve un nuovo centro d’incontro. Il sito e’ visitato con frequenza dalle scuole di tutta Italia e d’Europa. In questo la citta’ deve un particolare ringraziamento all’architetto americano per aver saputo portare un flusso di visitatori in un posto dove certo non ti aspetti bus turistici. Ma a me piace pensare che il contributo migliore di questa chiesa non sia solo quello di avere centrato in pieno la missione che la curia aveva affidato allo studio Meier, quanto piuttosto della possilita’ che un giovane di periferia affacciandosi al balcone della propria casa, possa aver seguito i lavori del cantiere, la nascita della chiesa stessa e possa esser stato influenzato tanto da decidere di iscriversi ad un corso di Architettura . In questo penso la riqualificazione delle periferie abbia un ruolo importante.